JIMMY NEUTRON. (Jimmy Neutron: Boy Genius - 2001)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: John A. Davis
Sceneggiatura di: John A. Davis, David N. Weiss, J. David Stem, Steve Oedekerk
Storia di: John A. Davis, Steve Oedekerk
Prodotto da: John A. Davis, Albie Hecht, Steve Oedekerk
Produzione: DNA Productions, O Entertainment
Animazioni: DNA Production
Edizione Italiana: UIP
USCITA ITALIANA: 23 AGOSTO 2002
La coppia di menti composta da John A. Davis e Steve Oedekerk, fondatore dei texani DNA Studios e premio Oscar per il cortometraggio Bunny il primo e regista (Ace Ventura - Missione Africa - 1995), autore (Barnyard - 2006) e produttore (Patch Adams (2008) - Una Settimana da Dio (2003)) il secondo è tutto ciò che si nasconde dietro questo lungometraggio d'animazione. Un progetto con un target ben preciso e l'idea di creare un personaggio capace di rimanere a lungo fisso nella mente dello spettatore.
La storia è incentrata, manco a dirlo, sulle gesta di colui che dà il titolo al progetto: un ragazzino con un cervello da genio che vive in una società (famiglia compresa) che poco stimolano il piccolo e poco comprendono a pieno il suo potenziale. Jimmy è un autentico genio ma, data la sua giovane età, le sue invenzioni non sono ancora effettivamente funzionanti e pienamente utili. Il suoi unici amici sono un compagno di classe rotondetto e con tanto di lentiggini che ha praticamente paura di ogni cosa, Carl, e il suo cagnolino elettronico, Goddard, costruito da Jimmy in persona. La sua vita scorre tranquilla tra invenzioni e battibecchi con la sua acerrima nemica e compagna di classe Cindy fino a quando il suo tostapane-radar spaziale riceve un segnale da una civiltà aliena. Quest'ultima invaderà la terra e catturerà tutti gli adulti con l'unico scopo di darli in pasto alla loro divinità. Tutti i bambini si ritroveranno allora soli e con l'unica opzione utile l'affidarsi a Jimmy e al suo cervello per escogitare un piano e salvare gli adulti.
Lo script punta i riflettori essenzialmente sul protagonista, cercando in tutti i modi di sottolineare le enormi differenze di intelletto non solo con i suoi amici, ma anche con gli stessi genitori. Il potenziale di Jimmy è talmente alto che gli permette di prendersi beffa anche del governo e dei suoi mezzi. Questo è ciò che si può riassumere come linea guida della produzione. Gli autori hanno creato un buon personaggio ma hanno calcato certamente la mano sulle sue invenzioni; un messaggio non propriamente adatto ad un pubblico di giovanissimi che vedono prendere eccessivamente in giro i principi della fisica invece di alterarli tanto da renderli divertenti. Il mondo creato da Davis e Oedekerk funziona ma sempre sotto un ottica fumettistica e anche infantile. Qualche piccolo ragguaglio su questo tema avrebbero reso la produzione molto più godibile anche ad un pubblico di non giovanissimi.
La regia è impeccabile. Ogni azione è illustrata a meraviglia e non mancano gli omaggi a pellicole cult del genere come 007 e simili. Il personaggio principale ha un ottimo appeal e i collaterali sono più che altro contorni e poco altro, tutti insieme sullo stesso piano, senza rilevanza da parte di nessuno. Lo spirito positivista è perbuonista costella l'intera pellicola, senza mostrare neanche un cattivo veramente cattivo ma, più che altro, impacciato e casinista. Un chiaro segno del target cui la pellicola è destinata. Dall'inizio atto ad illustrare vicende e personaggi alla parte centrale della storia con l'ingresso in scena dei cattivi fino all'immancabile happy ending, lo script è lineare e apparentemente senza momenti calanti. Un classico modello cui molti prodotti disneyani illustrano da più di mezzo secolo.
Il lato visivo è curato dallo studios di John A. Davis, l'unico di rilevanza nello stato del Texas ma comunque inferiore qualitativamente ai colleghi americani di Pixar e Dreamworks Animation. Si è puntato tanto sulle animazioni e risparmiato sul modelling di personaggi e ambienti ma è da precisare che si tratta della prima produzione interamente CGI per il grande schermo ad essere stata realizzata con software autoprodotti e non commerciali. La scelta del tratto con cui si è disegnato ogni modello sullo schermo si ispira molto agli anni 70 ma con molta più rotondità. Teste fuori proporzione, acconciature quasi immobili e colori sgargianti sono chiari elementi che sottolineano le scelte dei produttori. Solo pochi effetti speciali sono riservati a fluidi e vegetazione. In definitiva un prodotto colorato e con buone animazioni ma cui lo studios doveva pretendere di più invece di creare delle immagini adatte al più ad un prodotto seriale cui inizialmente era destinato. E' stata la Paramount a commissionare la realizzazione di un lungometraggio destinato alle sale cinematografiche invece di un prodotto home.
L'aver superato poi la cifra dei 100 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, a fronte di una spesa di appena 25, ha incoraggiato i produttori a realizzare anche un prodotto seriale sempre con protagonista il piccolo genio, utilizzando già tutti i modelli preesistenti e creando così un ottimo prodotto interamente in CGI per il mercato televisivo: "Le Avventure di Jimmy Neutron" (2002 - 2005); un progetto con un buon successo che si è prolungato per ben 3 stagioni da 26 episodi. Il lungometraggio è uscito in patria il 21 Dicembre 2001 e arrivato nei cinema italiani a fine Agosto dell'anno successivo sotto etichetta UIP.
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(Jimmy Neutron: Boy Genius - 2001)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
John A. Davis
Sceneggiatura di:
John A. Davis, David N. Weiss, J. David Stem, Steve Oedekerk
Storia di:
John A. Davis, Steve Oedekerk
Prodotto da:
John A. Davis, Albie Hecht, Steve Oedekerk
Produzione:
DNA Productions, O Entertainment
Animazioni:
DNA Production
Edizione Italiana:
UIP
USCITA ITALIANA: 23 AGOSTO 2002
La coppia di menti composta da John A. Davis e Steve Oedekerk, fondatore dei texani DNA Studios e premio Oscar per il cortometraggio Bunny il primo e regista (Ace Ventura - Missione Africa - 1995), autore (Barnyard - 2006) e produttore (Patch Adams (2008) - Una Settimana da Dio (2003)) il secondo è tutto ciò che si nasconde dietro questo lungometraggio d'animazione. Un progetto con un target ben preciso e l'idea di creare un personaggio capace di rimanere a lungo fisso nella mente dello spettatore.
La storia è incentrata, manco a dirlo, sulle gesta di colui che dà il titolo al progetto: un ragazzino con un cervello da genio che vive in una società (famiglia compresa) che poco stimolano il piccolo e poco comprendono a pieno il suo potenziale. Jimmy è un autentico genio ma, data la sua giovane età, le sue invenzioni non sono ancora effettivamente funzionanti e pienamente utili. Il suoi unici amici sono un compagno di classe rotondetto e con tanto di lentiggini che ha praticamente paura di ogni cosa, Carl, e il suo cagnolino elettronico, Goddard, costruito da Jimmy in persona. La sua vita scorre tranquilla tra invenzioni e battibecchi con la sua acerrima nemica e compagna di classe Cindy fino a quando il suo tostapane-radar spaziale riceve un segnale da una civiltà aliena. Quest'ultima invaderà la terra e catturerà tutti gli adulti con l'unico scopo di darli in pasto alla loro divinità. Tutti i bambini si ritroveranno allora soli e con l'unica opzione utile l'affidarsi a Jimmy e al suo cervello per escogitare un piano e salvare gli adulti.
Lo script punta i riflettori essenzialmente sul protagonista, cercando in tutti i modi di sottolineare le enormi differenze di intelletto non solo con i suoi amici, ma anche con gli stessi genitori. Il potenziale di Jimmy è talmente alto che gli permette di prendersi beffa anche del governo e dei suoi mezzi. Questo è ciò che si può riassumere come linea guida della produzione. Gli autori hanno creato un buon personaggio ma hanno calcato certamente la mano sulle sue invenzioni; un messaggio non propriamente adatto ad un pubblico di giovanissimi che vedono prendere eccessivamente in giro i principi della fisica invece di alterarli tanto da renderli divertenti. Il mondo creato da Davis e Oedekerk funziona ma sempre sotto un ottica fumettistica e anche infantile. Qualche piccolo ragguaglio su questo tema avrebbero reso la produzione molto più godibile anche ad un pubblico di non giovanissimi.
La regia è impeccabile. Ogni azione è illustrata a meraviglia e non mancano gli omaggi a pellicole cult del genere come 007 e simili. Il personaggio principale ha un ottimo appeal e i collaterali sono più che altro contorni e poco altro, tutti insieme sullo stesso piano, senza rilevanza da parte di nessuno. Lo spirito positivista è perbuonista costella l'intera pellicola, senza mostrare neanche un cattivo veramente cattivo ma, più che altro, impacciato e casinista. Un chiaro segno del target cui la pellicola è destinata. Dall'inizio atto ad illustrare vicende e personaggi alla parte centrale della storia con l'ingresso in scena dei cattivi fino all'immancabile happy ending, lo script è lineare e apparentemente senza momenti calanti. Un classico modello cui molti prodotti disneyani illustrano da più di mezzo secolo.
Il lato visivo è curato dallo studios di John A. Davis, l'unico di rilevanza nello stato del Texas ma comunque inferiore qualitativamente ai colleghi americani di Pixar e Dreamworks Animation. Si è puntato tanto sulle animazioni e risparmiato sul modelling di personaggi e ambienti ma è da precisare che si tratta della prima produzione interamente CGI per il grande schermo ad essere stata realizzata con software autoprodotti e non commerciali. La scelta del tratto con cui si è disegnato ogni modello sullo schermo si ispira molto agli anni 70 ma con molta più rotondità. Teste fuori proporzione, acconciature quasi immobili e colori sgargianti sono chiari elementi che sottolineano le scelte dei produttori. Solo pochi effetti speciali sono riservati a fluidi e vegetazione. In definitiva un prodotto colorato e con buone animazioni ma cui lo studios doveva pretendere di più invece di creare delle immagini adatte al più ad un prodotto seriale cui inizialmente era destinato. E' stata la Paramount a commissionare la realizzazione di un lungometraggio destinato alle sale cinematografiche invece di un prodotto home.
L'aver superato poi la cifra dei 100 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, a fronte di una spesa di appena 25, ha incoraggiato i produttori a realizzare anche un prodotto seriale sempre con protagonista il piccolo genio, utilizzando già tutti i modelli preesistenti e creando così un ottimo prodotto interamente in CGI per il mercato televisivo: "Le Avventure di Jimmy Neutron" (2002 - 2005); un progetto con un buon successo che si è prolungato per ben 3 stagioni da 26 episodi. Il lungometraggio è uscito in patria il 21 Dicembre 2001 e arrivato nei cinema italiani a fine Agosto dell'anno successivo sotto etichetta UIP.